Asfalto drenante: a cosa serve e caratteristiche
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Direttore: Alessandro Plateroti

Asfalto drenante: a cosa serve e caratteristiche

Asfalto drenante

L’asfalto drenante rappresenta l’eccellenza italiana. Un brevetto Made in Italy, nato dall’esigenza di conferire alle strade una maggiore sicurezza.

Mettersi alla guida di un veicolo implica particolare prudenza e attenzione volta ad evitare sinistri. È importante mantenere sempre i riflessi particolarmente pronti proprio per evitare collisioni sia con le altre autovetture circolanti sia con i pedoni adeguando lo stile di guida in funzione delle condizioni climatiche. Uno tra i fenomeni maggiormente pericolosi, dovuto a condizioni climatiche avverse è sicuramente l’aquaplaning: esso consiste nel “galleggiamento” del veicolo in movimento sullo strato di acqua piovana. Spesso sottovalutato da gran parte dei guidatori, tende a verificarsi proprio durante le giornate di pioggia pregiudicando l’aderenza degli pneumatici all’asfalto complice un vero e proprio cuscino di acqua che annulla il normale attrito tra le due rispettive superfici. Tuttavia tale problematica può essere notevolmente ridotta non solo da una guida consapevole e sicura ma anche e soprattutto dall’utilizzo dell’asfalto drenante.

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Esistono differenti tipologie di asfalto tra cui appunto quello drenante, un particolare manto stradale ideato per fornire un livello di sicurezza maggiore anche in condizioni metereologiche particolarmente avverse. Questo specifico tipo di asfalto riduce lo scorrimento dell’acqua piovana sul manto stradale. La particolare miscela che lo compone unitamente all’alto grado di porosità della superficie, risulta utile proprio per ridurre sensibilmente il fenomeno dell’aquaplaning, causa ogni anno di un numero significativo di incidenti stradali.

Grazie all’asfalto drenante infatti, l’acqua viene respinta in virtù di uno strato impermeabile posto sotto la superficie del manto stradale. Esso inoltre contribuisce anche a migliorare la visibilità in marcia incrementando in questo modo anche la sicurezza. Pur essendo un brevetto tutto italiano, l’asfalto drenante non è ancora particolarmente diffuso. In Italia compare principalmente nella pavimentazione tipica delle tratte autostradali, cosa che al contrario non avviene all’estero dove da anni è diventato imprescindibile su ogni tipo di percorso.

Asfalto drenante
Fonte foto: pixabay.com/it/photos/strada-centrale-autostrada-asfalto-867991/

Cos’è l’asfalto drenante

L’asfalto drenante è tra gli elementi che rappresentano tipicamente l’”eccellenza italiana”. Rappresenta infatti un brevetto Made in Italy, nato dall’esigenza di conferire alle strade una maggiore sicurezza, soprattutto in caso di condizioni climatiche e meteorologiche avverse. Numerose nel corso degli anni, sono state le ricerche investite in questo importante progetto, tutte finalizzate alla composizione di una particolare miscela di inerti, bitume e polimeri in grado di determinare, se uniti insieme, un’altissima porosità.

Ed è proprio la porosità ad essere il fattore cardine in grado di ridurre i rischi di un pericoloso fenomeno quale l’acquaplaning che ogni anno mette alla prova anche gli automobilisti particolarmente esperti. L’asfalto drenante infatti, impiegato come manto di copertura stradale, viene sempre associato ad uno strato impermeabile sottostante che consente e favorisce l’allontanamento dell’acqua dagli pneumatici, migliorandone l’aderenza e riducendo notevolmente il rischio di incidenti, spesso particolarmente gravi o mortali.

Come già menzionato inoltre, l’utilizzo dell’asfalto drenante contribuisce a migliorare sensibilmente anche la visibilità e di conseguenza anche il comfort e la sicurezza del guidatore. Tuttavia ad oggi, anche se la gran parte della rete autostradale nazionale può contare su questa innovativa tipologia di asfalto, essa non compare invece sulle strade extraurbane, cosa che al contrario avviene regolarmente in altri Paesi europei.

Asfalto drenante: caratteristiche

Quali sono dunque le caratteristiche dell’asfalto drenante? Si tratta di un materiale costituito da un’elevata porosità: questo poiché la sua composizione vanta una particolare miscela di ghiaia e sabbia che pur unendosi, determinano piccoli spazi vuoti detti pori. L’elevata porosità tende tuttavia a diminuire le superfici di contatto tra i due elementi rendendo necessaria anche la presenza di polimeri in grado di incrementare e promuovere la resistenza del bitume, presente nella miscela circa al 7%. La pavimentazione risulta quindi di colore scuro, porosa e “aperta”: questo significa che in caso di pioggia battente, consente facilmente il ruscellamento dell’acqua fino al sottostante strato impermeabile. Sarà poi la leggera pendenza prevista durante la fase di realizzazione del manto stradale, a permettere all’acqua di scivolare, defluendo facilmente a bordo strada.

Gli inerti impiegati nella realizzazione dell’asfalto drenante, tutti privi di sostanze organiche, minerali argillosi, ossidi e idrossidi di ferro, derivano essenzialmente da rocce basaltiche: si predilige questo materiale poiché contraddistinto da un’elevata resistenza all’usura e ad alterazione chimica generate dall’azione erosiva dell’acqua.

Nel corso degli anni, gli asfalti drenanti hanno subito molteplici evoluzioni determinando un’autentica innovazione tecnologica: ad oggi infatti, proprio per conferire al conglomerato una maggiore stabilità e resistenza alla deformazione e agli sbalzi termici, unitamente ad un lento invecchiamento del legante, viene impiegata una considerevole percentuale di polimeri: essi sono costituiti da una particolare gomma stirolica (SBS) spesso addizionata con modeste quantità di polverino di gomma, derivato dal riciclo degli pneumatici e di altri materiali anch’essi contenenti SBS.

Vantaggi dell’asfalto drenante

Sono molteplici i vantaggi legati all’asfalto drenante. Esso infatti, in generale oltre a essere più sicuro per gli automobilisti promuovendo una maggiore aderenza degli pneumatici, presenta miglioramenti significativi anche in termini di durata. Sebbene risulti tuttavia più delicato rispetto all’asfalto convenzionale poiché i cerchioni dei mezzi pesanti possono inciderlo, così come il passaggio delle lame sgombraneve, la durata media del manto stradale drenante si aggira intorno ai 7 anni contro i 5 scarsi di quello convenzionale. Un 30% in più sicuramente degno di nota. Ulteriore vantaggio è legato alle sue proprietà fonoassorbenti: un manto stradale realizzato in asfalto drenante è in grado di assorbire facilmente circa 2 decibel di quello che è il tipico rumore veicolare. Riduce inoltre il fastidioso riverbero dei fari, migliorando dunque la visibilità e di conseguenza anche la sicurezza sulle strade.

Asfalto drenante: svantaggi

Ad oggi si riconosce un unico svantaggio a carico dell’asfalto drenante: si tratta del rischio di slittamento dei veicoli in caso di temperature particolarmente rigide con presenza di ghiaccio. Alla soglia di 0 gradi, i pori presenti nel manto stradale tendono a riempirsi d’acqua e gelando, contribuiscono a rendere la strada del tutto simile ad una pista ghiacciata. È per questo motivo sconsigliabile l’impiego di asfalto drenante su strade di montagna così come in tutti i luoghi dove le temperature risultino particolarmente proibitive.

In ultimo però, al di là delle temperature rigide è importante ricordare che poiché tuttavia, nonostante l’impiego di asfalto drenante, l’aderenza degli pneumatici in caso di pioggia risulta ridotta rispetto alla percorrenza su asfalto asciutto, è sempre obbligatorio, secondo quanto stabilito dal Codice della strada, mantenere una velocità di guida ridotta e adeguata alle condizioni climatiche, rispettando sempre e comunque quelli che sono i limiti di velocità.

Fonte foto: pixabay.com/it/photos/strada-centrale-autostrada-asfalto-867991/

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ultimo aggiornamento: 6 Marzo 2019 17:56

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